Sandro conosce tutti: giocatori, allenatori, dirigenti e volontari. Sandro è uno di quelli che per il Rovato da oltre vent’anni a questa parte ha sempre dato l’anima.
“Passo la mattina al campo intorno alle sette e poi appena trovo un momento libero sul lavoro ci ritorno”, racconta. Appassionatosi alla palla ovale grazie ai suoi figli, Davide e Federico, ha disputato anche lui qualche allenamento da ragazzo, ai tempi della scuola media, quando sotto gli ordini del Professor Simonato il rugby era praticamente una religione.
“In tutto questo tempo ho avuto la fortuna di assistere all’evoluzione del club – prosegue -. Oggi, non riuscirei mai a staccarmi da questa meravigliosa famiglia”. E probabilmente la parola famiglia è davvero fondamentale se ci si riferisce a Sandro, considerato che appunto anche sua moglie Graziella è da sempre una presenza costante dietro al bancone della club house.
E’ dunque la dimensione dello stare insieme, prima ancora delle vittorie che dà a Rovato il significato al rugby. Qui la palla ovale continua a essere luogo di incontro e di scambi, una piazza che non esclude nessuno ma che al contrario include. In quarantadue anni di storia molte persone si sono spese in quest’avventura, tante in modo semplice, umile e nel segno dell’attaccamento. Il nostro Sandro Frassine è sicuramente tra queste.