E’ ufficiale. Matteo Archetti è tornato a casa. “Sono davvero emozionato di poter indossare la maglia del Nordival Rovato e di rivedere tutti i ragazzi con i quali ho iniziato a giocare”, dice. Venticinque anni, un mese fa, il terza linea linea di Corte Franca aveva scelto di lasciare Calvisano e la Top12 per dedicarsi a tempo pieno al lavoro nell’azienda agricola di famiglia in Franciacorta (è enologo ndr). Una decisione dunque di vita, ovvero quella di abbandonare il rugby professionistico, per dedicarsi a tempo pieno al lavoro e in quello libero alla passione per l’ovale. A Rovato, Archetti proprio con coach Daniele Porrino possiede un rapporto davvero speciale. “E’ stato grazie all’incontro con lui che tredici anni fa ho iniziato a giocare – racconta -. Un giorno venne alla scuola media del mio paese per insegnarci i rudimenti del gioco e per me fu davvero un colpo di fulmine con la palla ovale”. Così Archetti ha convinto i genitori a portarlo ad un allenamento di prova al campo “Pagani” e da lì in avanti non ha più smesso. Prima di approdare ventenne nel sodalizio giallonero, ha completato tutta la trafila azzurra, arrivando a disputare la Coppa del Mondo Under 20. “Devo ringraziare il Calvisano che nelle varie stagioni mi ha dato sia la possibilità confrontarmi con campioni di tutto il mondo che di disputare le coppe europee”, dice. Per Archetti al Condor è previsto un doppio ruolo. Due volte campione d’Italia e quattro volte finalista, da giocatore disputerà il torneo di Serie B e inoltre si occuperà da tecnico della cura delle touche. “Inizio una nuova avventura in un campionato che per me è completamente sconosciuto ma nel quale voglio dare ugualmente il massimo – aggiunge -. Cercherò quindi di trasmettere tutto quello che ho imparato ai miei nuovi compagni di squadra”. Infine Archetti riabbraccia Domenico Zanni che a Rovato è praticamente considerato una colonna del club. Storico allenatore delle giovanili (attualmente timoniere dell’Under 12), nel corso del tempo ha sfornato insieme ad Angelo Massetti una serie di talenti tra cui appunto il talento di Corte Franca e molti altri ancora, che successivamente hanno vinto scudetti e giocato in Nazionale. “Domenico oltre ad essere un ottimo allenatore è un grande uomo – aggiunge – mi ha dato lui le basi per imparare questo bellissimo sport”. Ad Archetti è bastato quindi rivedere coach Porrino per una chiacchierata nelle scorse settimane, per convincersi che un ritorno a Rovato per puro divertimento sarebbe stato fantastico. Intanto, bentornato Matteo.
Ph. S. Delfrate